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In un villaggio lontano, circondato da colline silenziose e ruscelli argentati, viveva una bambina di nome Aria. Ogni sera, quando il cielo diventava viola e le prime stelle si accendevano come candele, Aria si sedeva sulla soglia di casa ad ascoltare i racconti del vento. La nonna le diceva che oltre la foresta, dove gli alberi diventavano alti come torri e il muschio sembrava velluto, si nascondeva il Bosco della Luna. Un luogo incantato, dove i conigli parlavano in rima e le lucciole danzavano sulle note di melodie invisibili. Nessuno osava avventurarsi lì, tranne Aria. Una notte, seguendo una luce tenue e dorata, attraversò il bosco con passo leggero. Non aveva paura, perché sentiva che il suo cuore conosceva quella strada. Camminò tra alberi intrecciati come dita, superò funghi luminosi e foglie che sussurravano parole dimenticate. Quando raggiunse la radura, vide la Luna scendere tra i rami. Non era solo una luce nel cielo, ma una signora vestita d’argento con occhi gentili e voce calma. Le parlò senza parole, e le mostrò un mondo fatto di sogni, ricordi e promesse. Aria tornò indietro all’alba, con il cuore pieno di meraviglia. Da quel giorno, ogni notte, scriveva ciò che aveva visto. Così nacquero le storie che ancora oggi, nei villaggi lontani, si raccontano ai bambini prima di dormire. E se guardi bene, tra gli alberi di certi boschi, puoi ancora trovare piccole orme lucenti… segni del passaggio di chi ha creduto nella magia.
